CURIOSITÀ
- DA DOVE DERIVA IL NOME BÜSÈCA?
Il nome büsèca deriva dal tedesco “butze”, che significa proprio viscere; da qui, si è italianizzato in “buzzo” e poi in dialetto milanese “busa”, ovvero pancia, da cui deriva “busecch”. In passato, i milanesi venivano simpaticamente appellati “mangiatrippa” o “busecconi”, talmente ne consumavano.
TRADIZIONE E LEGGENDA
- Le origini risalgono alla vita dei contadini e dei mercanti: questi ultimi, in giro per fiere nel freddo gelido dell’inverno, per riscaldarsi si fermavano nelle locande milanesi, le quali servivano questa ricetta a base di striscioline di trippa, in un brodo di lardo, pomodoro e fagioli. Un piatto che costava pochissimo, ma che scaldava e ridava energie come nessun altro. Alcuni narrano che venisse servita anche nella notte di Natale, dopo la messa di mezzanotte: i contadini si riunivano nelle stalle e consumavano la loro porzione di büsèca.
PROVERBI
- MANGIA’ LA BÜSÈCA DE SAN BASSAN VÖR DI’ STAR BEN TÜT L’AN. Letteralmente: “Mangiare la trippa di San Bassiano, vuol dire stare bene tutto l’anno”: la leggenda sostiene che il vescovo Bassiano promise ai suoi concittadini che la peste non avrebbe mai contagiato Lodi; così fu e per questo Bassiano venne santificato e divenne il patrono della città lombarda, ricordato il 19 gennaio di ogni anno con distribuzione della tradizionale “büseca de San Bassan”.
- La pulenta la cuntenta. La polenta sazia: con un costo ridotto si ha la sensazione di aver consumato un pasto completo!
- NON C’È TRIPPA PER GATTI. A far entrare la trippa nell’immaginario comune è stato un romano. Si tratta di Ernesto Nathan, sindaco della capitale nei primi del ‘900. Durante il controllo del piano finanziario del Comune di Roma notò una spesa chiamata “frattaglie (trippa) per gatti”. Gli fu spiegato che il municipio pagava il cibo per nutrire i gatti, poiché mantenere in vita i felini aveva una funzione ben precisa: erano proprio loro a dare la caccia ai topi che, lasciati senza un predatore, avrebbero danneggiato i documenti degli archivi. Tuttavia, Ernesto Nathan decise di annullare la spesa dichiarando che da quel momento i felini avrebbero dovuto nutrirsi con le proprie forze e scrisse sul bilancio la frase “non c’è trippa per gatti”.

INGREDIENTI DELLA BÜSÈCA
- trippa
- fagioli bianchi
- passata di pomodoro
- pancetta
- cipolla, carota, sedano, aromi
- burro
COME SI PREPARA LA BÜSÈCA

Rosolare la pancetta nel burro e unire sedano, carote e cipolle tritate.
Aggiungere gli aromi e dopo qualche minuto la trippa, tagliata a listarelle.
Versare la passata di pomodoro, pepe macinato e acqua sufficiente a coprire il tutto per favorire la cottura lenta e prolungata.
Lasciare sul fuoco lento per almeno un’ora.
Aggiungere i fagioli precedentemente sbollentati e fare cuocere il tutto per un quarto d’ora.
Il risultato deve essere un piatto dalla consistenza densa da servire ben caldo.
Buon appetito!
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